Esiste come sappiamo una specifica branca delle scienze biologiche chiamata micologia che si occupa dello studio dei funghi, intesi in questo caso come organismi viventi e non come battèri; tale scienza è in continua evoluzione, e si occupa di studiare a fondo la vita dei funghi di tutte le specie e le dimensioni dai più piccoli, detti micromicèti, ai più grandi, i macromicèti.
Basta pensare che conosciamo ed abbiamo catalogato circa 700.000 specie diverse di funghi dei circa 3 milioni stimati per avere una vaga idea di quanto grande e vario sia questo mondo, ecco perché non si finisce mai di studiarlo. La loro caratteristica principale, ovvero quella di spuntare fuori dal terreno improvvisamente da un momento all’altro, unitamente con le proprietà allucinogene che alcune specie posseggono, ha alimentato per secoli le fantasie mistiche di diverse popolazioni, che hanno sempre considerato i funghi come un qualcosa di magico e misterioso, creando attorno ad essi tante leggende popolari.
Una delle credenze più diffuse sui funghi è per esempio riferita a certi strani disegni di forma circolare che essi formano involontariamente quando fuoriescono dal suolo; ebbene molti popoli, specialmente asiatici, hanno sempre creduto che tali forme geometriche fossero generate da danze notturne di gnomi e streghe (da qui il mito del ‘cerchio delle streghe’). In Cina e nella Grecia antica, i funghi venivano considerati addirittura simboli di vita, ed avevano pertanto caratterisctiche divine, tanto è vero che il nome di Micène pare sia stato dato alla città greca da Perseo, il quale bevve dell’acqua utilizzando come calice il cappello di un fungo capovolto.
Appartiene invece al mondo dell’antica Roma l’associazione del fungo con la morte; sembra infatti che l’Imperatore Claudio, ghiottissimo di funghi, sia stato avvelenato da sua moglie Agrippina con l’aiuto di Nerone, proprio cucinandogli delle pietanze a base di funghi. La mitologia legata ai paesi del Nord Europa racconta invece di Odino che scappava a cavallo inseguito dai diavoli, e che le gocce di bava dell’animale si trasformavano in funghi non appena toccavano il terreno.
I funghi si riproducono sia di forma sessuata che asessuata, e lo fanno attraverso la produzione di spore; nel primo caso i milioni di spore che ogni singolo fungo produce vengono diffuse dagli agenti atmosferici e dagli insetti, germinando e formando nuove colonie di micèti appena trovano le condizioni adatte per farlo. Nella riproduzione asessuata invece il processo avviene prevalentemente per scissione binaria, ovvero la divisione della cellula madre in due cellule figlie uguali che avranno però un patrimonio genetico esattamente uguale a quello della madre.
I funghi ricavano tutti i nutrienti necessari alla loro crescita dall’ambiente esterno assorbendoli attraverso le pareti, e ricoprono senza dubbio un ruolo di primaria importanza per tutto lo sviluppo dell’ecosistema in cui vivono. Favorendo infatti la decomposizione di materiale organico, grazie alla loro azione, i funghi vanno in un certo senso a chiudere tutto il processo di vita della materia, mettendola nuovamente a disposizione dell’ecosistema in cui vivono.
Non è una regola fissa, comunque in linea di massima sono i funghi più grandi (macromicèti) quelli che nascondono meno insidie al loro interno, ma occhio…ciò non è sempre scontato; le specie che invece annoverano tra le loro fila funghi velenosissimi capaci addirittura di uccidere hanno tendenzialmente piccole dimensioni e colori abbastanza vivi, come ad esempio Cortinarius, Gyromitra, Lepiota, Conocybe, Galerina. Il primato come fungo più velenoso al mondo va in ogni caso alle varie specie di amanita, che può essere verna, virosa, muscaria,o phalloide, responsabili di molte morti per avvelenamento.
Esistono inoltre anche altre categorie di funghi generalmente detti allucinogeni che contengono psilocibina, una sostanza di carattere psichedelico che, se usata in eccesso, potrebbe anch’essa causare una morte abbastanza rapida. A prescindere da ciò, i funghi vanno mangiati (ovviamente quelli non velenosi) perché contengono tutta una serie di carboidrati che non è invece presente in altri alimenti che consumiamo.
E veniamo infine alla parte più ‘appetitosa’, ovvero quella dell’utilizzo dei funghi a tavola; abbiamo ad esempio la specie degli agaricus bisporus, meglio conosciuti in Italia come funghi prataioli ed in Francia come champignons, che è sicuramente tra le più utilizzate in tutte le cucine del mondo, così come quella dei porcini, meno comuni e per questo più cari.
Soltanto con queste due diverse qualità di funghi commestibili si possono preparare un’infinità di pietanze da far venire l’acquolina in bocca a chiunque: risotto o tagliatelle ai funghi porcini, pasta con funghi e salsiccia, lasagne ai funghi con besciamella, zuppa di funghi, funghi trifolati, ed ancora…scaloppine ai funghi, champignons ripieni, crèpes ai funghi…insomma c’è davvero da sbizzarrirsi, basta solo essere attenti nel coglierli e nel pulirli, ma sarebbe un vero peccato non godersi il fantastico sapore di un bel piatto a base di funghi.