In un mondo sempre più aperto ed eterogeneo, esiste una categoria che ancora oggi continua ad essere maltrattata, emarginata ed incompresa. Si tratta delle persone transessuali che tuttavia continuano a non avere un loro spazio nel mondo. Senza andare troppo oltre, recentemente una professoressa di un istituto paritario di Roma è stata licenziata dopo soltanto due settimane per una serie di motivi tuttavia non chiari che non hanno minimamente convinto la denunciante che aveva segnalato i fatti sul suo profilo personale di Facebook.
Non si tratta che di un caso isolato. Basta infatti solo cercare la parola “transessuali” in Google news per incontrare una grande quantità di notizie su aggressioni ed omicidi che hanno come vittime ragazze transessuali. La mancata integrazione nella società obbliga le trans a prostituirsi. E’ sufficiente solo cercare la parola trans a Roma per rendersi conto della grande quantità di donne transessuali che, soltanto riferendoci alla capitale d’Italia, decidono vendere il proprio corpo per strada ed in rete, nel disperato tentativo di sopravvivere in un mondo mai stanco di rifiutarle una ed un’altra volta ancora.
Fino a poco tempo fa la scienza non aveva tuttavia preso in seria considerazione il fatto di dover trattare un tema tanto incomodo come la transessualità. Certamente, negli ultimi anni l’interesse è aumentato e le conclusioni hanno aiutato a chiarire molte cose sconosciute in quest’ambito.
E’ possibile che l’assunzione di ormoni durante il periodo di gravidanza abbia un impatto diretto sul comportamento dei figli a livello di identità del genere sessuale? La risposta, nonostante risulti tuttavia molto complessa, sembra avere una base di verità. Ultimamente uno studio realizzato negli Usa, durante il quale furono somministrati ormoni a topi gravidi, dimostrò che tali ormoni avevano avuto conseguenze dirette nei neonati da tale gestazione, e si notò che una femmina di topo appena nata aveva comportamenti decisamente peculiari di un maschio.
Mentre la scienza è alla ricerca di risposte che aiutino a capire perché una persona può avere una identità di genere diversa da quella che le appartiene biologicamente al momento della sua nascita, per le strade esiste un dibattito tra chi sostiene che una persona transessuale si si sente di appartenere al sesso opposto dallo stesso momento in cui nasce e chi invece afferma che questo sentimento cresce e si sviluppa all’interno della stessa persona in base alle proprie esperienze di vita durante l’infanzia.
Ad ogni modo, la OMS (Organizzazione Mondiale della Salute) continua a considerare la transessualità una malattia, un qualcosa che molte categorie cercano di cambiare a tutti i costi battendosi per l’accettazione di queste persone così come sono.
Una cifra molto allarmante che dovrebbe far riflettere la società nella sua totalità è la alta percentuale di tentativi di suicidio tra le persone transessuali. Questi ripetuti tentativi di togliersi la vita sono peculiari soprattutto in bambini che si vedono respinti dal proprio stesso ambiente familiare, come rivelò uno studio realizzato dall’Accademia americana di Pediatrìa.
Comunque, diventa sempre più di rilevante importanza la creazione di leggi che proteggano le categorie transessuali, ed allo stesso tempo diventa necessario un cambio di mentalità nella società affinché questi ultimi possano avere una vita normale, come qualsiasi altra persona.