Esistono in natura un paio di centinaia di specie di funghi, numero tra l’altro in continuo aumento, che posseggono proprietà cosiddette psicoattive, ovvero capaci di modificare lo stato psico-fisico di un soggetto; essi vengono comunemente chiamati funghi allucinogeni perché, in accoppiata con questa loro caratteristica, ne posseggono anche un’altra di carattere psichedelico. Proprio così, è esattamente ciò che avviene nel caso della maggior parte di questa categoria di funghi, quasi tutti contenenti psilocibina, chimicamente identificabile come triptammina psichedelica, muscimolo, e acido ibotenico, due tossine che producono effetti inebrianti ed allucinazioni.
Alcune specie di ‘funghi allucinogeni’ come ad esempio quelli della famiglia dei Psilocybe, che contano circa una ottantina di sottospecie in cui essi vengono suddivisi, sono abbastanza diffuse a ridosso della fascia tropicale del globo terrestre, e si sviluppano in ambienti con presenza di sterco di animali quadrupedi; altre famiglie di funghi invece, come quella dei Panaelous Cyanescens, conosciuti anche come funghi hawaiani e più diffusi nelle due Americhe, sono un po’ più rare da incontrare nel continente europeo, ma con caratteristiche e proprietà più marcate, ed effetti ‘allucinogeni’ più persistenti.
I funghi della famiglia dei Psilocybe, sicuramente i più diffusi su tutto il pianeta, vengono identificati anche più comunemente come liberty cap, ovvero ‘cappello della libertà’, e questo perché si presentano con un cappello conico molto pronunciato; appena raccolti, compaiono sul gambo delle piccole macchie blu, effetto dell’ossidazione della psilocibina, che genera pigmenti di quel colore, ma questa caratteristica è comune in quasi tutte le specie di funghi ‘velenosi’.
Esistono esemplari di ‘funghi allucinogeni’ che si presentano bassi e ben robusti, altri invece sottili e filiformi, alcuni crescono in un habitat naturale fatto di sterco animale, altri invece prediligono il legno putrefatto o l’erba di un pantano; una cosa è certa, bisogna fare moltissima attenzione anche semplicemente nel maneggiarli questi funghi, perché ne esistono alcune specie così potenti da uccidere una persona nel giro di pochi minuti, come nel caso dell’Amanita Muscaria e dell’Amanita Pantherina, presenti in diverse zone d’Italia e contenenti tossine potentissime in grado di provocare la morte.
Esattamente come succede nel caso della marijuana, di cui oggi sono ben note tutte le proprietà terapeutiche, ma che tuttavia non è ancora riconosciuta legale al100%, anche i funghi allucinogeni posseggono proprietà terapeutiche che, se essi vengono utilizzati correttamente e con i dovuti dosaggi, fanno bene all’essere umano, specialmente al suo cervello. Si è scoperto infatti che la psilocibina, sostanza contenuta in quasi tutte le specie di funghetti, possiede enormi qualità curative e benefiche per la psiche umana, ideale per il trattamento non solo di disturbi mentali, ma anche di stati d’ansia e depressione nei pazienti affetti da cancro in fase terminale, evitando loro ulteriori trattamenti di tipo farmacologico.
Alcuni studiosi hanno inoltre scoperto che la psilocibina favorisce la riproduzione e la crescita di nuove cellule cerebrali, con evidente miglioramento delle regioni dedicate ad apprendimento e memoria; inoltre, se assunta in dosaggi contenuti, questa triptammina psichedelica permette di ampliare le percezioni sensoriali di un individuo, come se si aggiungesse al cervello un processore 4 volte più potente che funge da amplificatore per i nostri sensi.
Come accennavamo, tutte le facoltà sensoriali di un individuo che assume funghi allucinogeni vengono amplificate a dismisura; si percepiscono odori e sapori in modo più chiaro e marcato, e si notano miglioramenti nella vista e nell’udito, in parole povere sembra quasi di diventare ‘bionici’; se assunti in modalità lemon tek, che consiste nel bere un bicchiere di succo di limone contenente i funghetti, il loro effetto sarà più immediato e deciso, mentre se mangiati risulteranno più blandi ed impiegheranno più tempo a ‘farsi notare’.
Essendo i funghetti una droga essenzialmente ‘sensoriale’, è consigliabile, per poterne apprezzare bene tutti gli effetti, intraprendere alcune attività come ad esempio suonare, scrivere, danzare, meditare, ascoltare musica, ma anche una semplicissima passeggiata in un bosco sarebbe l’ideale per provare quest’esperienza; gli spazi aperti e la tranquillità della natura sono infatti le condizioni ideali in cui i sensi umani sono al massimo delle loro capacità, figuriamoci poi sotto l’effetto della psilocibina…magari si potrebbe anche essere in grado di comunicare con gli animali e comprendere il loro linguaggio!