Non si può non notare come molte persone, specie negli ultimi tempi, manifestino una certa voglia di isolamento dalla realtà e si tuffano alla ricerca di ambienti e spazi incontaminati immersi nel verde; sarà per effetto della pandemia che stiamo vivendo, sarà perché effettivamente la vita di città a lungo andare stressa e logora non poco, sarà magari perché il corpo umano ha un disperato bisogno di distensione e pace ma, sia come sia, ultimamente c’è una gran voglia di tornare indietro nel tempo e di vivere in modo più sano, magari a stretto contatto con la natura e lontani dallo stress.
Noi forse neppure ci rendiamo conto di quanto la nostra società stia correndo all’impazzata verso il progresso, lo sviluppo, la massimizzazione di ogni tipo di attività, e tutto ciò ha portato poco a poco la gente ad avvicinarsi ai centri urbani, che indubbiamente offrono maggiori possibilità lavorative, più vita sociale, più movimento in generale. Ebbene, oggi invece assistiamo al processo inverso, forse dettato dalla paura di essere contagiati da virus, malattie o semplicemente dall’ansia e dallo stress, ovvero quello di cercare un’oasi di pace e tranquillità tutta per noi, lontano da ogni cosa ed a stretto contatto con la natura. Ma le domande a cui rispondere sono principalmente queste: quanto saremmo in grado di resistere isolati dal mondo? Riusciremmo a vivere senza le comodità alle quali la vita cittadina ci ha abituati? Saremmo capaci di rinunciare ad una vita fatta di relazioni sociali, agli aperitivi al bar con gli amici, allo stadio quando è Domenica…e cose del genere?